Nell’anniversario della morte di Raffaella Carrà il ricordo di una professionista che ha saputo conquistare il suo pubblico con freschezza e simpatia.
Il 5 luglio 2021 moriva Raffaella Carrà, artista iconica nel mondo dello spettacolo italiano, ma famosa e apprezzata anche all’estero.

La sua è stata una carriera brillante che ha segnato decenni della televisione del nostro Paese. Poliedrica, ha spaziato dalla conduzione Tv alla musica, è stata principalmente una show-woman che sapeva ballare ed esibirsi conquistando immediatamente il pubblico e ha anche fatto una piccola incursione nel cinema.
Nasce a Bellaria in provincia di Rimini e ha solo due anni quando i suoi genitori si separano. Suo padre era un play boy e lei ha sempre raccontato che la cosa ha influito nell’immagine che aveva degli uomini.
A 8 anni si trasferisce con la mamma a Roma ed è lì che frequenta l’Accademia nazionale di danza. Poi nel 1952 il suo esordio al cinema, con un ruolo da bambina, ma successivamente agli inizia degli anni ’70 lascia il cinema per concentrarsi sulla televisione.
Show-girl e cantante sono i ruoli che più fanno per lei e che riveste meravigliosamente. Da lì diventerà famosa e amata a livello internazionale.
La vita privata e il carattere di Raffaella
La sua simpatia è stata certamente la nota caratterizzante della sua personalità insieme alla semplicità e ad una grande energia.

Manteneva sempre un certo stupore e un tocco di ingenuità anche quando davanti ad una folla di giornalisti arrivati per il lancio di un suo nuovo programma Tv aveva esclamato: “ma sono venuti tutti qui per me?“.
I suoi sono numeri da capogiro, 60 milioni i dischi venduti. Ma nonostante questo non era una che si montava la testa.
Ha saputo mantenere sempre un’innata spontaneità che è stata la nota più spiccata del suo successo. Amava le piccole cose, semplici, senza troppoi fronzoli.
Gli affetti e le amicizie erano al centro dei suoi interessi, la mondanità non è mai stata un suo desiderio, né la sovraesposizione mediatica, quella cercata, voluta e autoprodotta.
Nel campo sentimentale, Raffaella, che non si è mai sposata, ha avuto due grandi amori: quello per Gianni Boncompagni e quello per Sergio Japino, suo compagno storico per tanti anni.
Nonostante il The Guardian nel 2020 l’abbia definita come un sex symbol europeo lei non si è mai sentita tale.
Ha fatto scelte audaci e trasgressive per le varie epoche, mostrando il corpo più di quello che era in uso a quei tempi e usando un abbigliamento in cui mostrava il suo corpo, ma non era una sensualità aggressiva e rompeva gli schemi senza rendersene effettivamente conto.
Il suo ballo “tuca tuca” ha visto le pressioni dell’Osservatore Romano per essere bloccato, ma lei lo ha riportato in Tv con l’aiuto di Alberto Sordi.
Non ha mai avuto figli, che pur desiderava, e ha rivolto il suo atteggiamento materno nei confronti dei nipoti, i figli del fratello scomparso prematuramente. Ma non solo: era fiera delle adozioni di bambini a distanza che faceva e comprendeva l’importanza dell’aiuto agli altri.

In silenzio, nel nascondimento, svolgeva anche un’altra attività di solidarietà che dimostra il suo animo nobile e sensibile: prestava servizio alle mense dei poveri. Non solo forniva aiuto materiale, ma ascoltava storie, donava sorrisi e speranze, osservava e scrutava gli sguardi.