Chiesa cattolica, cosa cambierà nel 2023

Grande aria di cambiamento nella Chiesa cattolica: ai nuovi cardinali da poco creati da Papa Francesco molti vescovi lasciano per limite di età e altri saranno nominati.

Il 2023 è un anno di grandi cambiamenti nell’assetto della Chiesa. Gli occhi del mondo sono puntati ad una precisa data, il 30 settembre.

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Vescovi – Facebook – riscossacristiana.it

Quel giorno ci sarà il prossimo concistoro in cui Papa Francesco creerà cardinali 21 vescovi di varia provenienza da tutto il mondo.

Lo ha annunciato domenica 9 giugno nel corso del consueto Angelus domenicale dalla finestra del Palazzo Apostolico facendo tutti i nomi dei futuri cardinali molti dei quali saranno anche elettori in caso di conclave ed elezione di un nuovo Pontefice. 

Seppure di rilievo non è la sola novità che attende la Chiesa. Guardando al mondo italiano infatti c’è aria di profondi cambiamenti anche all’interno.

I vescovi di diverse diocesi infatti hanno raggiunto il limite di età, 75 anni, entro il quale bisogna ritirarsi lasciando il ruolo episcopale attivo e diventando così vescovo emerito.

Le sedi vescovili e arcivescovili in cui dovranno essere nominati altri presuli sono varie da Nord a Sud. Come è consuetudine, i vescovi che hanno già compiuto o stanno per compiere l’età di fine servizio devono presentare una formale rinuncia al Papa che dovrà accoglierla.

Chi sono i vescovi che diventano emeriti

Il Codice del Diritto Canonico al canone 401 prevede che al compimento del 75° anno di età del vescovo diocesano sarà il Pontefice a provvedere inviando in quella diocesi un nuovo vescovo dopo aver fatto le opportune valutazioni.

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Vescovo – Adobestock – riscossacristiana.it

Il Papa potrebbe anche accettare le diverse rinunce e accorpare le diocesi “in persona episcopi, unendone alcune, di solito confinanti, sotto un solo vescovo per ridurre così il numero di nuovi vescovi da nominare.

Partendo da Nord lascia la diocesi di Trieste mons. Giampaolo Crepaldi che già nel 2022 ha compiuto l’età stabilita.

A Firenze è l’arcivescovo card. Giuseppe Betori a lasciare, anche lui avendo raggiunto i 75 anni già l’anno scorso.

Sta per compierli invece il vescovo di Tempio-Ampurias, mons. Sebastiano Sanguinetti. Altre sedi episcopali che rimangono vacanti sono quella di Vallo della Lucania, Tricarico, Santa Maria di Grottaferrata, Piana degli Albanesi, Sessa Aurunca, San Severo.

A breve compirà l’età per rinunciare anche il vescovo di San Marino – Montefeltro, mons. Andrea Turazzi, l’arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzoccato, il vescovo di Pescia mons. Roberto Filippini.

Nel Centro Italia rimarrà scoperta la diocesi de L’Aquila, con l’arcivescovo card. Giuseppe Petrocchi che va via, Frascati con mons. Raffaello Martinelli, Assisi – Nocera Umbra con mons. Domenico Sorrentino, Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola con mons. Armando Trasarti.

Al meridione bisognerà sostituire l’arcivescovo di Campobasso – Boiano mons. Giancarlo Maria Bregantini, l’arcivescovo di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo mons. Salvatore Ligorio, il vescovo di Oppido Mamertina – Palmi mons. Francesco Milito, il vescovo di Ischia e Pozzuoli mons. Gennaro Pascarella.

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Ma anche l’arcivescovo di Capua mons. Salvatore Visco, il vescovo di Altamura – Gravina – Acquaviva delle Fonti mons. Giovanni Ricchiuti, l’arcivescovo di Foggia – Bovino mons. Vincenzo Pelvi, l’arcivescovo di Taranto mons. Filippo Santoro e l’arcivescovo di Otranto mons. Donato Negro.