Il Papa: “Il Signore liberi l’umanità dal flagello della guerra”

Il tema della guerra è sempre nei pensieri di Papa Francesco che non perde occasione per pregare Dio  di liberare le popolazioni oppresse.

Durante l’Angelus di domenica 16 luglio Papa Francesco è partito dal commento al Vangelo del giorno che racchiudeva la parabola del seminatore e da lì ha esteso la riflessione anche ad altri temi.

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Papa Francesco all’Angelus – Facebook – riscossacristiana.it

Il Pontefice ha voluto ricordare un anniversario che cade proprio in questi giorni, quello del bombardamento avvenuto il 19 luglio 1943 sul quartiere di San Lorenzo a Roma.

In quell’occasione l’allora Papa Pio XII andò a consolare la popolazione distrutta dal terribile evento. La riflessione del Santo Padre, si snoda sul tema della guerra e fa riferimento a quelle di oggi.

Afferma che ancora adesso queste tragedie si ripetono. All’attenzione di tutti c’è in primo piano il conflitto russo – ucraino, che lui non smette di ricordare.

Sono tante infatti le volte in cui invita a pregare per la pace e ha parole di tenerezza e vicinanza al “martoriato popolo ucraino” come lo ha definito in più circostanze.

Anche questa volta propone di pregare con questa specifica intenzione : “Il Signore abbia pietà di noi e liberi la famiglia umana dal flagello della guerra. In particolare, preghiamo per il caro popolo ucraino che soffre tanto“.

Il ricordo del bombardamento e la parabola del seminatore

Papa Francesco rievoca espressamente la tragedia del bombardamento a San Lorenzo avvenuta 80 anni fa e ricorda quando Pio XII passò tra le rovine, tra i morti e i feriti ricevendo l’applauso e l’accoglienza della folla presente che gridando invocava la pace.

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Pio XII dopo il bombardamento a San Lorenzo nel 1943 – Facebook – riscossacristiana.it

In quel quartiere furono 717 i morti e oltre 4 mila le persone rimaste ferite. In totale nella città di Roma la guerra provocò 3 mila morti e più di 11 mila feriti ditribuiti nelle varie zone, dalla Tiburtina alla Prenestina.

Furono bonbardati anche il Tuscolano, il Labicano, il Casilino e il Nomentano. I bonmbardamenti avevano causato 10 mila case distrutte e oltre 40 mila le persone sfollate che erano rimaste senza abitazione.

Commentando la parabola del seminatore, il Santo Padre parla di Gesù che non si stanca mai di seminare e attende con fiducia che il nostro cuore sia un buon terreno che possa accogliere la semina e produrre ottimi frutti.

Si rivolge ai genitori esortandoli a proseguire nel loro compito educativo e di trasmissione della fede anche quando sembra che tutto vada contro.

Lo stesso invito è rivolto sia ai religiosi che ai laici che si impegnano nell’annuncio e li esorta a non cercare successi immediati, risultati che arrivino subito, perché lo Spirito Santo agisce anche quando tutto appare fermo e in direzione contraria.

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Bombardamento del 1943 nel quartiere di San Lorenzo – Facebook – riscossacristiana.it

La parabola del seminatore è in stretta relazione con la libertà dell’uomo e il terreno, fertile o roccioso o pieno di rovi, è il cuore capace di accogliere la Parola di Dio e di farla fruttificare o instabile e preso da idoli non produce frutto.