La figura di Aldo Moro sarà proposta in un incontro al prossimo Meeting di Rimini in cui si parlerà del rapporto dello statista con CL.
Nel pomeriggio del 25 agosto al Meeting di Rimini si svolgerà un incontro dal titolo “Aldo Moro, i giovani e noi, un’amicizia viva”.

Sarà nella sala Neri alle ore 17 con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e l’introduzione di Salvatore Taormina della redazione culturale del Meeting.
Ad intervenire ci sarà Agnese Moro, la terzogenita dello statista, lo storico Agostino Giovagnoli e in rappresentanza di CL Saverio Allevato, ex responsabile degli universitari del movimento.
Si parlerà del rapporto di Aldo Moro con Comunione e Liberazione e con i giovani partendo da un raduno al quale il politico partecipò ormai 50 anni fa.
Erano gli inizi degli ani ’70 e a Milano, nel parterre del Palalido, tra più di 5 mila studenti radunati per trattare il tema “Nelle università italiane per la liberazione” c’era anche lui, invitato ad ascoltare.
Saverio Allevato e Lucio Brunelli, studenti di Scienze Politiche, avevano voluto invitare Aldo Moro, che era il loro docente di Diritto e procedura penale.
Non ha voliuto un posto di riguardo, ma ha preferito sedere tra il pubblico. Ha ascoltato, ha seguito tutto l’incontro e non ha detto niente.
Il rapporto di Aldo Moro con i movimenti e i giovani
Il presidente della Democrazia Cristiana ha scelto un approccio particolare, fatto di ascolto e di vicinanza silenziosa, e spesso partecipava alla messa domenicale degli studenti di CL.

Una frequentazione discreta mettendo sempre al centro la centralità della persona, anche nei suoi rapporti con i giovani e gli studenti universitari.
Proprio questo è il tema che sarà sviscerato all’incontro del Meeting ad agosto. Da alcuni aspetti della sua vita, forse alcuni anche inediti, si metterà in evidenza il suo impegno per i giovani e per la pace.
Il movimento che in quegli anni stava nascendo rappresentava un punto di interesse per Moro. Una novità che lui con curiosità voleva conoscere.
Nel suo lavoro di docente universitario era assiduo e puntuale, nonostante gli impegni istituzionali e politici. La scorta lo accompagnava sempre e lui si dimostrava sempre molto attento e interessato a ciò che avevano da dirgli gli studenti di questo nascente movimento.
Lui, che proveniva dall’associazionismo cattolico ufficiale, quello della Fuci, la branca degli universitari di Azione Cattolica.
Tra la sua storia e CL sentiva evidentemente un senso di continuità: l’essere giovani e cristiani, coniugare le inquietudini dell’età giovanile e l’anticonformismo con l’impegno per il bene comune.
In questo senso Aldo Moro si pone anche come un modello, un esempio proprio per il mondo giovanile, che oggi sembra essere così distante da una figura di questo tipo.

Di recente pubblicazione è il libro iconico di don Luigi Giussani “Il senso religioso”, con una riedizione dello storico volume e una prefazione d’eccezione, quella di Papa Francesco, ma quando era ancora cardinale.