21 luglio: San Lorenzo da Brindisi, dottore della Chiesa

La Chiesa oggi ricorda San Lorenzo da Brindisi, grande predicatore che con la sua eloquenza infuocava gli animi. È dottore della Chiesa. 

Il 21 luglio è la memoria liturgica di San Lorenzo da Brindisi. Il suo vero nome era Giulio Cesare Russo e nacque nella città pugliese il 22 luglio 1559. 

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San Lorenzo da Brindisi – Facebook – riscossacristiana.it

Perse il padre quando era ancora bambino e successivamente la madre quando era soltanto adolescente. Fu affidato ad uno zio sacerdote e dovette trasferirsi a Venezia.

Studiò nella vicina Verona ed entrò nell’Ordine dei Minori Cappuccini. Fu in questo momento che prese il nome di Lorenzo e nel 1582 divenne sacerdote.

In seguito diventò Vicario generale dell’Ordine e fu in contrasto con il vicerè spagnolo Pietro Giron che li opprimeva. Fu inviato dal Papa in Spagna come legato presso il re Filippo III ma appena giunto fu colto da grave malore, forse fu avvelenato e morì il 22 luglio 1619.

È nel 1783 che fu beatificato da Papa Pio VI e nel 1881 venne canonizzato da Papa Leone XIII. Sarà poi Papa Giovanni XXIII nel 1959 a proclamerlo dottore della Chiesa con il titolo di doctor apostolicus.

La personalità e lo stile di San Lorenzo da Brindisi

Lorenzo era un uomo dalla grande intelligenza. Molto istruito, imparò presto le lingue greca, ebraica, francese, spagnola e tedesca. 

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San Lorenzo da Brindisi – Facebook – riscossacristiana.it

In questo modo poteva predicare in tutte queste lingue. Ed è proprio la sua eloquenza e la sua arte predicatoria che lo contraddistinguono.

Sapeva infatti arrivare al cuore delle persone portando l’annuncio del Vangelo in modo pregnante. Nonostante avesse queste doti sapeva mantenere una grande umiltà.

Conduceva una vita in stile ascetico, improntata ad un digiuno frequente, all’insegna della povertà. Spesso camminava a piedi nudi e a capo scoperto, pregava molto e meditava.

Si distingue anche come forte difensore dell’ortodossia cattolica contro le varie eresie che imperversavano all’epoca.

Mandato in missione in Ungheria durante un’epidemia di peste, avversato dalla popolazione in gran parte eretica, riesce però a trasmettere la fede generando molte conversioni.

Inviatro nel 1606 a Praga a contrastare il protestantesimo che si stava diffondendo incontrò un predicatore protestante, Leiser e lo sfida ad una disputa teologica pubblica.

Ma quando quello non si presenta lui mette su carta le sue argomentazioni scrivendo il libro che ha il titolo Lutheranismi Hypotyposis.

Dimostra di essere un uomo di pace e per questa sua attitudine gli viene dato il ruolo di ambasciatore della Santa Sede. 

A Brindisi, la sua città natale, di cui è il patrono, si può ammirare la Chiesa di Santa Maria degli Angeli che lui stesso aveva fatto costruire sul suo luogo di nascita.

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Sono tanti inoltre i suoi scritti che Giovanni XXIII quando lo ha proclamato dottore della Chiesa ha definito come “veri tesori di sapienza“.