Si è spento padre Angelo Benolli, che ha speso la sua vita in missione nei paesi più poveri del mondo per portare aiuto e sollievo.
All’età di 91 anni è tornato ha concluso la sua vita terrena padre Angelo Benolli, che si trovava nella sua città natale, Nago in provincia di Trento.

È il fondatore della Onlus “Italia Solidale – Mondo Solidale”. Si tratta di un’opera che ha avuto vasto eco e si è diffusa fino a contare oggi oltre 2 milioni di persone in tutto il mondo e solo in Italia migliaia di volontari.
Padre Benolli era un sacerdote missionario, ma anche scienziato e antropologo. Si è spento dopo una lunga malattia nella sua casa nella località trenitna che gli aveva dato i natali.
La Onlus è stata fondata nella seconda decade degli anni 2000 e nel corso della sua attività ha avuto modo di fornire sostegno e assistenza a circa 2 milioni e 500 mila persone bisognose.
Tutto questo è stato possibile attraverso le 144 missioni che si sono distribuite tra Italia, Africa, Sud America e India.
L’opera di padre Benolli nel ricordo di un volontario
È una grande opera che ha consentito la formazione di comunità missionarie che possono esprimere la parte missionaria che c’è nel cuore di ognuno.

Ad affermarlo è Davide De Maria, volontario e missionario della Onlus che ricorda il padre scomparso descrivendo la sua personalità e ciò che ha compiuto.
Ha scoperto di avere questo carisma missionario e lo ha messo a disposizione degli altri per essere di sostegno. Una grazia di Dio che ha prodotto grandi frutti e a testimoniarlo sono le migliaia di famiglie, di bambini, e le intere comunità che nei paesi più svantaggiati, Africa, Sud America e India, sono state aiutate da lui e dalla sua missione.
Aiutare a “ritrovare la dignità, la libertà e l’indipendenza“ sono stati i principali obiettivi che si è posto padre Benolli e che ha conseguito coinvolgendo chi ha voluto accompagnarlo e proseguire l’intuizione che lui ha avuto.
“Quando uno ritrova la dignità, ama e quando ama riesce a sollevare sé stesso, tutte le persone intorno e coloro che sono lontane“, questo pensava il sacerdote e questo concetto è rimasto impresso e vivo nei volontari che proseguono la missione.
Sono 110 i volontari italiani e ad essi sono collegati migliaia di volontari laici. Sono comunità eucaristiche quelle che vengono create e si inseriscono nel contesto di una nuova forma di evangelizzazione che punta proprio a far ritrovare la dignità e ad amare.
Questi gli obiettivi da porre al centro e come sottolinea il missionario, questo nel nostro tempo è più che mai necessario.

Altra grande figura di missionaria, che ha speso la sua vita per i più poveri è la suora radiologa che recentemente ha compiuto 100 anni.