La figura del cardinale Luis Dri e il sacramento della Confessione attraverso cui si fa esperienza della misericordia di Dio che è infinita.
Nel sacramento della Confessione, che si chiama anche della Riconciliazione, si fa pienamente esperienza della misericordia di Dio.

Qualsiasi peccato, tutti gli errori e gli sbagli, ogni allontamento da Dio può essere perdonato con un pentimento vero e sincero. Il Signore non attende altro che accogliere nell’abbraccio della sua sconfinata misericordia.
Letteralemente la parola misericordia vuol dire avere il cuore verso il misero, l’infelice. I peccati rendono miseri e infelici perché allontanano dal sommo bene che è Dio, la vera fonte di felicità.
Ma Lui, che ha a cuore e rivolge il suo cuore agli infelici, accoglie e perdona e questo abbraccio misericordioso è un’esperienza di liberazione e di gioia che si fa tutte le volte che ci si confessa.
Ultimamente Papa Francesco ha nominato 21 nuovi cardinali che verranno creati nel concistoro che si terrà il prossimo 30 settembre.
Tra di essi c’è un cardinale molto anziano, Luis Dri, di 96 anni, argentino, che nel suo ministero ha esercitato in modo particolare il sacramento della Confessione facendosi strumento della misericordia del Signore e dispensandola a piene mani.
Il sacerdote e la Confessione: come avvicinarsi al sacramento
Il card. Luis Dri rappresenta un esempio di sacerdote che ha saputo svolgere al meglio il ruolo di confessore. Papa Francesco lo ha conosciuto, quando era arcivescovo di Buenos Aires proprio in questa veste.

Importantissimo, il ruolo del confessore determina l’approccio che si ha col sacramento. Molte persone temono di accostarsi alla Confessione o ne hanno un’idea completamente falsata, magari perché non hanno fatto una buona esperienza e hanno incontrato sacerdoti che non si ponevano nel modo giusto.
Poteva accadere soprattutto in un ormai lontano passaro che il sacerdote interpretasse un ruolo di “funzionario del sacro“, e desse l’idea della Confessione come di qualcosa di freddo e burocratico.
Il sacerdote è strumento della misericordia divina, e l’accoglienza è tra le principali qualità che deve sviluppare.
“Mi sembra di dover sempre avere una parola di misericordia, di aiuto, di vicinanza per chiunque venga qui. Nessuno deve andarsene pensando di non essere stato compreso o disprezzato o rifiutato” sono le parole del card. Dri che richiamano al dovere di un buon sacerdote in Confessione.

Bisogna che l’essenza del sacramento venga conosciuta, che si comprenda quello che realmente è la Confessione e che venga parlato della misericordia di Dio che è Padre che ama di un amore smisurato.