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Chiesa Cattolica e Vaticano

Il digiuno prima della Comunione: la spiegazione della Chiesa

Perché bisogna fare un digiuno di un’ora prima di accostarsi a ricevere la Comunione? Ecco il motivo come spiegato dalla Chiesa. 

La norma prescritta dalla Chiesa è non mangiare niente un’ora prima di ricevere la Comunione, è consentito solo bere acqua. Ma perché si richiede questo breve digiuno?

Digiuno di 1 ora prima di accostarsi all’Eucarestia (Adobestock) riscossacristiana.it

In realtà questa prescrizione risale al 1964 quando Papa Paolo VI ridusse la norma delle 3 ore di digiuno antecedenti alla Comunione ad 1 ora soltanto.

La regola delle 3 ore era stata posta da Papa Pio XII nel 1957 che l’aveva a sua volta ridotta dalle 12 ore richieste precedentemente.

Infatti per molti secoli prima di accostarsi a ricevere la Santa Eucarestia bisognava digiunare per 12 ore. Ma cosa c’è dietro questa richiesta, perché è opportuno non mangiare niente prima di quello che è l’incontro più importante, con il Signore che si fa mangiare da noi?

Il motivo sta proprio nell’evidenziare e sottolineare la grandezza del sacramento che si riceve. Si tratta di una piccola penitenza, di un piccolo periodo di preparazione, quello che è in effetti è sempre il digiuno cristiano.

Cosa rappresenta il digiuno prima della Comunione?

Il Codice del Diritto Canonico, al punto 919 fa espressamente riferimento a questa questione e afferma: “Chi intende ricevere la santissima Eucarestia si astenga per lo spazio di almeno un’ora prima della sacra comunione da qualunque cibo e bevanda, fatta eccezione soltanto per l’acqua e le medicine“.

Eucarestia, corpo e sangue di Cristo (Adobestock ) riscossacristiana.it

La norma è fatta per consentire di vivere nel modo migliore l’incontro con il Signore predisponendo l’animo in un atteggiamento interiore di purificazione della propria volontà.

Rinunciare al cibo per un’ora non è certamente un grande sacrificio, si tratta soltanto di una piccola rinuncia che orienta lo spirito a far spazio a Gesù con una fame che deve essere soprattutto una fame interiore.

Il digiuno aiuta a porsi in un atteggiamento di sensibilità per una maggior comprensione dell’importanza del sacramento che è l’Eucarestia.

Se si pensa che Gesù è realmente presente in quell’ostia e in quel vino, facendosi vivo in corpo, sangue, anima e divinità, la piccolissima rinuncia di mangiare per un lasso di tempo così breve è un modo piccolo ma molto significativo per disporsi a riceverlo e vivere quello stretto contatto con Lui.

Ricevere l’eucarestia dopo un digiuno di 1 ora (Facebook) riscossacristiana.it

Il digiuno ricorda cosa si sta per fare con l’importanza che merita, aiuta a liberarsi da ciò che è superfluo. Non si tratta quindi di una regola sterile, ma profondamente significativa e sempre, come tutte le norme della Chiesa, per il bene dell’uomo.

Romana Cordova

Laureata in Lettere moderne, specializzata come docente di lingua italiana a stranieri, amo scrivere con una passione in particolare per il lifestyle, la cucina e l'ambito dell'informazione religiosa. Autrice di "Il cibo e i Santi - 40 ricette 40 Santi" (Berica Editrice), un libro che attraverso la ricerca storica coniuga questi interessi e coautrice in "La preghiera salverà il mondo" (Berica Editrice), mi interessa approfondire questi e altri settori della vita e della cultura.

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