Il pensiero di Papa Francesco va alle vittime delle inondazioni che hanno colpito Marocco e Libia. Le sue preghiere in questa grande tragedia.
Nella consueta Udienza del mercoledì, Papa Francesco a conclusione della sua catechesi ha rivolto il suo pensiero alla tragica situazione che ha investito due paesi nordafricani, il Marocco e la Libia in questi giorni.
Le gravi inondazioni che hanno provocato un alto numero di vittime colpiscono il Pontefice che si è soffermato a pregare per il “nobile popolo marocchino“, come lo ha definito.
“Preghiamo per il Marocco, preghiamo per gli abitanti“, ha affermato. “Che il Signore gli dia la forza di riprendere, di riprendersi dopo questo terribile agguato che è passato”, è il suo augurio supportato dalla preghiera.
Anche verso il popolo libico altrettanto coinvolto ha avuto un pensiero di vicinanza portando le sue preghiere: “alle popolazioni della Libia duramente colpite da violente piogge che hanno provocato allagamenti e inondazioni causando numerosi morti e feriti, come anche ingenti danni“.
Ha esortato tutti ad unirsi alle sue preghiere per tutti coloro che hanno perso la vita, per i loro familiari che dovranno sopportarne il dolore e per tutti gli sfollati che hanno perso la casa e i loro beni.
Nel corso dell’ Udienza generale, il Santo Padre non ha mancato di chiedere preghiere per la pace nel mondo e in particolare per la “martoriata Ucraina, le cui sofferenze sono sempre presenti alla nostra mente e al nostro cuore” ha dichiarato.
Infatti, non dimentica mai di menzionare e di ricordare la situazione del conflitto russo-ucraino, che è sempre in cima alle sue preoccupazioni.
L’invito è a non restare spettatori, ma ad impegnarsi attivamente “per un mondo più giusto e più pacifico, ognuno secondo le proprie possibilità e forze“, ha detto.
Inoltre, ha ringraziato la delegazione polacca giunta a Roma, che ha portato alcune reliquie di Giuseppe e Wiktoria Ulma e dei loro sette figli, la famiglia polacca beatificata di recente.
I nuovi beati sono stati martirizzati dai nazisti per aver nascosto degli ebrei. Per la prima volta è stata beatificata un’intera famiglia e anche un bimbo non ancora nato, presente nel corpo della madre che è stata appunto uccisa.
“Possa questa famiglia di Beati essere per voi e per le famiglie polacche un modello di devozione al Sacro Cuore,la cui immagine, che oggi benedirò, porterete in pellegrinaggio nella vostra arcidiocesi” ha detto al termine dell’Udienza.
Questi nuovi Beati rappresentano un unicum in un percorso, quello del processo di canonizzazione che è costituito da varie fasi e che prevede il verificarsi di miracoli come affermazione dello stato di un candidato alla santificazione ufficiale.