Sacrilegio nella Basilica: profanato l’altare di San Pietro, oggi il rito penitenziale

Sacrilegio nella Basilica di San Pietro: un uomo profana l’altare in segno di protesta, oggi celebrato l’atto penitenziale.

Vaticano la Basilica di San Pietro
Vaticano la Basilica di San Pietro (foto da Instagram-riscossacristiana.it)

Il cardinale Mauro Gambetti, dopo il sacrilegio nella Basilica, ha impostato il rito penitenziale a seguito all’incidente avvenuto giovedì sera, sull’altare della Confessione. Un uomo di nazionalità polacca si è denudato e si è arrampicato  sotto il Baldacchino del Bernini.

L’uomo aveva scritto sulla schiena il messaggio “Save children of Ukraina”, esortando a salvare i bambini dell’Ucraina. Le autorità vaticane e la Gendarmeria hanno rapidamente fatto scendere l’uomo, che è stato poi consegnato alla polizia italiana secondo le norme del Trattato Italia-Santa Sede.

Gli è stato dato un foglio di via che richiedeva di lasciare il territorio italiano. E’ inammissibile il suo gesto anche se il messaggio era pieno di significato. Un atto di patriottismo nei confronti della nazione dell’Est martoriato da lunghi mesi da spari e bombe.

Sacrilegio Basilica e rito penitenziale: un cittadino ucraino residente in Italia ha voluto denudarsi sull’altare della chiesa di San Pietro

Croce simbolo del servizio
Croce simbolo del cristianesimo (foto da Pixabay-riscossacristiana.it)

La profanazione di un altare santo è considerata un atto di grave irriverenza e mancanza di rispetto verso la religione e la spiritualità dei fedeli. Nella maggior parte delle tradizioni religiose è un luogo sacro in cui si svolgono le cerimonie eucaristiche e altre pratiche di culto.

Può essere considerato un reato religioso o un atto sacrilego, che potrebbe avere conseguenze legali e spirituali. Le conseguenze legali variano da paese a paese e dipendono dalle leggi e dalle normative locali. In alcune giurisdizioni, la profanazione di un altare o di un luogo di culto può costituire un reato specifico, soggetto a sanzioni penali.

Ad esempio, l’atto potrebbe essere considerato blasfemo o vandalico e potrebbe comportare multe, reclusione o altre punizioni legali. Da un punto di vista spirituale, può essere considerata un’offesa grave alla fede e alle credenze religiose dei fedeli.

Nelle religioni in cui l’altare è considerato il luogo di presenza divina o di sacralità particolare, l’atto di profanazione può essere interpretato come un attacco alla divinità stessa. Questo può avere conseguenze spirituali per coloro che commettono tale atto, come la percezione di alienazione dalla comunità religiosa o sentimenti di colpa e rimorso.

Vaticano chiesa di San Pietro immagine di un papa
Vaticano chiesa di San Pietro (foto da Instagram-riscossacristiana.it)

Come nel caso della Basilica romana, potrebbe essere necessaria una cerimonia di purificazione o di riconciliazione per ripristinare la santità dell’altare. E’ legittimo la libertà di parola ma è importante rispettare le credenze e le pratiche religiose altrui.

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