Giovani, genitori e insegnanti nella “cultura dell’illimite”

Un’analisi della cultura che sta alla base della società alla luce dei crescenti episodi di violenza e del malessere diffuso tra i ragazzi.

Che il mondo giovanile sia segnato da un serpeggiante malessere e una sfiducia abbastanza pronunciata che sfocia anche in eventi di violenza è un dato facile da constatare.

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Disagio giovanile – Canva – riscossacristiana.it

Ragazzi, genitori e insegnanti sono coinvolti in dinamiche molto complesse di cui si cerca di indagare i meccanismi per comprendere bene quali siano le cause alla radice di un malcontento e una mancanza di slancio vitale diffusi.

Certamente gli anni della pandemia hanno acuito sentimenti e atteggiamenti di frustrazione e solitudine, ma al fondo di tutto, che porta spesso ad azioni criminali, cosa c’è?

Se lo chiedono la scrittrice Paola Mazzocola, ma con un punto di vista opposto anche il maestro Franco Lorenzoni. Due visioni differenti che analizzano le complesse problematiche esistenti da diverse angolature.

La cronaca ci racconta notizie di aggressioni, maltrattamenti più o meno gravi di cui sono protagonisti ragazzi adolescenti e pre-adolescenti verso i loro coetanei o nei confronti di genitori, professori e figure di educatori.

Quali sono le motivazioni che generano questi comportamenti, quali le reali cause che danno una spiegazione, e se possibile, la ricerca di una soluzione, su determinati meccanismi?

La perdita del senso del limite e il dominio dell’individualismo

La Mastrocola vede nel comportamento dei ragazzi, con le conseguenti espressioni di violenza che emergono in casi non troppo estremi, una mancanza del senso del limite. 

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Perdita del senso del limite – Canva – riscossacristiana.it

La responsabilità di questo è da ricercare negli adulti, genitori e insegnanti che hanno annullato regole, divieti, imposizioni.

La libertà in modo smisurato, senza un senso del limite che fa bene alla persona e lo mette nella giusta distinzione tra bene e male produce una degenerazione con gli effetti nefasti che si possono facilemnte riscontrare.

Strettamente legata e derivante a questo tipo di cultura definita “dell’illimite” c’è un individualismo e una chiusura verso se stessi che spiegano e motivano comportamenti per i quali anche la scuola si trova a non poter svolgere quella che dovrebbe essere la sua missione.

Si tratta di “insopportazione continua di ogni cosa che limiti o dispiaccia, restringendo il campo dell’azione e del piacere” secondo quanto afferma la scrittrice.

Disagio giovanile e solitudine degli insegnanti

Non è di questo avviso Franco Lorenzoni, autore di “Educare controvento” che ritiene invece, giustificando i ragazzi che non diventano incontenibili, prepotenti e violenti per la mancanza del senso del limite, ma per le difficoltà che la società gli pone davanti.

Secondo il maestro sono “gli orizzonti angusti dei lavori precari e sottopagati che li attendono rende opache le loro aspettative e accerchia e avvilisce il loro immaginario”.

Fa riferimento oltre al disagio dei ragazzi anche allo stato di solitudine in cui vengono a trovarsi gli insegnanti costretti a lavorare in situazioni sempre più difficili.

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Aggressività tra i giovani – Canva – riscossacristiana.it

Due visioni diametralmente opposte che rappresentano uno spaccato della società in una realtà che seppur complessa cerca ha necessità di risposte tempestive ed esaustive.

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