Chiesa di Santa Maria del Carmine di Milano: storia e cultura

Tra le bellezze da visitare a Milano c’è il complesso della Chiesa di Santa Maria del Carmine, un gioiello ricco di storia.

Si trova nell’omonima piazza del Carmine, il complesso della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Milano è un edificio antico e pieno di fascino, tutto da scoprire.

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Chiesa di Santa Maria del Carmine a Milano – Facebook – riscossacristiana.it

Si tratta di una chiesa abbastanza antica in quanto la sua costruzione risale al XV secolo. Alla chiesa si affiancano il chiostro e la casa.

L’impianto è a croce latina, è composta da tre navate divise da pilastri di forma cilindrica. Presenta archi e alte volte a crociera ogivali. Queste hanno in rilievo cordonature in cotto.

Il transetto è non aggettante. Le cappelle delle navate minori attualmente sono 10, ma in origine erano 14, poi nel corso del tempo furono aumentate a 22 e poi ridotte a quelle presenti oggi.

Nel chiostro, di cui rimangono soltanto due lati ci sono frammenti di sculture romane e medievali, ma anche quattrocentesche.

Sono spesso provenienti da sepolcri gentilizi che originariamente erano posizionati all’interno della chiesa.

Gli autori della Chiesa di Santa Maria del Carmine sono stati Bernardo da Venezia che ha curato il progetto, mentre della costruzione si è occupato Guiniforte Solari. 

L’ampliamento è avvenuto a cura di Pietro Antonio, ma Giovanni Solari si è occupato della costruzione, mentre Felice Pizzigalli ha effettuato il rifacimento.

Un ulteriore rifacimento e la facciata sono stati fatti in seguito da Carlo Maciachini e Ambrogio Annori ha curato il restauro.

La struttura di una chiesa piena di fascino

Nonostante le trasformazioni che la chiesa ha subito nel corso dei secoli la planimetria e la struttura generale sono rimaste quelle originarie.

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chiesa Maria Carmine Milano

Per le caratteristiche dell’impianto a croce latina con navate e transetto non aggettante c’è un forte richiamo all’omonima Chiesa del Carmine di Pavia.

80 metri di lunghezza e 40 di larghezza sono le dimensioni complessive della chiesa e anche per questo elemento c’è una forte similitudine con la chiesa pavese.

L’architettura cistercense ha certamente ispirato il progettista ed è stato usato il modulo ad quadratum. In pratica la navata centrale è stata suddivisa in 4 campate quadrate e a ciascuna corrispondono 2 campatelle anch’esse quadrate nelle piccole navate laterali.

Anche il transetto è suddiviso in 3 campate quadrate. Si pensa che anche il coro in origine fosse quadrato. All’interno delle piccole campate delle navate laterali si inseriscono delle cappelline quadrangolari.

I grandi pilastri cilindrici in cotto e alternativamente in pietra grigia di Angera rappresentano il sistema di sostegni. Molti sono capitelli decorati con motivi vegetali a crochet e tutti gli elementi denotano una matrice di stile lombardo nettamente riconoscibile.

Dal tempo della sua costruzione si sono susseguite molte distruzioni, a cui hanno fatto seguito opere di ricostruzioni e rimaneggiamenti. 

L’aspetto complessivo rimane chiaramente quattrocentesco. Ospitava l’Ordine Carmelitano che nel 1783 fu soppresso e la chiesa diventò una semplice parrocchia.

Sono evidenti inoltre gli interventi fatti in epoca ottocentesca anche se a inizio ‘900 l’ultimo architetto che se occupò cercò di ripristinare l’atmosfera quattrocentesca recuperandone l’austerità e la sobrietà.

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chiesa Maria Carmine Kilano

Attraverso l’arte è possibile comprendere moltissimo della fede. È così per tutti i luoghi di culto e a questo fine l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Milano ha ideato un corso di studi che punta proprio ad arte e cultura per scoprire le religioni monoteiste.

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