Tragedia nel veronese: un giovane calciatore è stato ucciso da un auto pirata e lasciato morire senza soccorsi. Avrebbe potuto salvarsi.
Avava solo 13 anni, Chris Obeng Abom, e ne avrebbe compiuti 14 il prossimo settembre, il ragazzo che la sera di lunedì stava rientrando a casa sulal strada provinciale di Negrar alle porte di Verona quando è stato travolto da un pirata della strada.
Il ragazzo, di famiglia ghanese, stabilitasi in Italia da oltre vent’anni, era nato qui come i suoi fratelli più piccoli. L’altra sera era stato a giocare a calcio e stava rientrando a casa.
Giocava nelle giovanili della Polisportiva Negrar e il suo sogno era diventare un calciatore professionista. Un sogno che non potrà più realizzare perché mentre camminava sulla strada provinciale che prende il nome di via San Vito di Negrar di Valpollicella, dove non c’è marciapiede, è stato investito da una macchina.
Sembra che l’auto andasse nella sua stessa direzione. L’uomo alla guida però non si ferma, prosegue e va via. Chris rimane steso al suolo e solo dopo circa un’ora un passante lo vede e da subito l’allarme.
Se soccorso subito si sarebbe salvato: le parole del medico
Arrivati i soccorsi del 118 il ragazzo è stato trasportato all’Ospedale di Borgo Trento a Verona dove però i tentativi di salvarlo non sono stati sufficienti.
Era trascorso troppo tempo che si è rivelato fatale. Chris infatti si è spento nella notte nel reparto di terapia intensiva del nosocomio veronese.
Il padre del ragazzo, che lavora come saldatore in un’azienda di Carpi si è precipitato appena saputo l’accaduto per stare accanto al figlio che non ce l’ha fatta.
Il direttore della terapia intensiva dell’Ospedale che ha preso in cura Chris, Enrico Polati ha affermato che il ragazzo se fosse stato soccorso immediatamente “Sarebbe stato sicuramente salvato. Nessuna delle lesioni riscontrate da sola era compatibile con il decesso” ha dichiarato il medico.
Aveva subito un trauma cranico che però non risultava grave, con un ematoma sottodurale e un trauma toracico che però non era devastante.
Il giovane è rimasto steso a terra senza aiuti per circa un’ora, dalle 22 alle 23.20 quando un uomo passando si è accorto di lui e ha chiamato il 118.
Dopo un accurato lavoro di investigazione il pirata della strada è stato identificato e denunciato. Si tratta di un veronese di 39 anni con precedenti per spaccio e guida in stato di ebbrezza.
Gli investigatori grazie al sistema di videosorveglianza comunale e ai rottami dell’auto trovati sull’asfalto come un frammento del fanale e una parte dello specchietto retrovisore sono riusciti a identificare l’uomo.
La sua automobile infatti riportava i segni dell’urto. L’uomo ha confermato di esser stato alla guida della macchina, ma ha negato di aver investito il ragazzo.
Dopo l’investimento è rientrato a casa sua e il giorno dopo con la stessa auto si è recato a lavoro. Adesso è stato denunciato per omicidio stradale, fuga e omissione di soccorso, ma si trova in stato di libertà.
Terribile storia che porta alla memoria un caso simile, quello della morte del piccolo di cinque anni a Casal Palocco a causa dell guida pericolosa degli Yuptuber a bordo che stavano facendo una sfida.