Dramma della solitudine: una donna di 37 anni è stata trovata morta nella sua abitazione. Erano diversi giorni che non usciva di casa.
La solitudine colpisce una fetta sempre più ampia di popolazione. Lo dimostrano casi di cronaca come questo in cui solo dopo giorni viene ritrovato il corpo senza vita di qualcuno.
Indice di una solitudine profonda che ha determinato la mancanza di legami e di contatti, l’assenza di familiari e amici e la conduzione di una vita desolante che spesso ha questi sbocchi.
Si tratta di un caso accaduto a Pavia. Un giovane donna è stata trovata morta all’interno della sua abitazione. Si trovava sul divano e a dare l’allarme sono stati i vicini di casa che non hanno più visto la donna, di 37 anni.
Erano giorni che non usciva di casa, hanno dichiarato i vicini, che insospettiti dal fatto che poteva esserle successo qualcosa di brutto hanno chiamato i vigili del fuoco.
È successo in un appartamento che si trova all’ultimo piano di una palazzina di viale Argonne nel capoluogo pavese, nei pressi del Castello Visconteo.
Qaundo sono entrati, dal lucernario, i Vigili del Fuoco non hanno potuto far altro che apprendere che la donna era morta e giaceva sul divano.
Sul posto è subito intervenuto il medico legale per i rilievi del caso al fine di stabilire la causa della morte.
Il problema della solitudine, un dramma in crescita
Non è una novità che la società sia diventata sempre più individualista e che la solitudine stia raggiungendo livelli mai prima registrati.
Drammi di questo tipo se un tempo erano fenomeni rari adesso sono in netto aumento. La mancanza di relazioni può arrivare ad essere totale o comunque molto forte.
Nè legami familiari e nemmeno amicizie profonde, rapporti affettivi significativi che possano fornire vicinanza, compagnia, calore, in tutti i momenti della vita, belli e di difficoltà.
La solitudine può colpire per situazioni di forza maggiore, come la morte di familiari, ma anche in seguito a problematiche psicologiche non curate che peggiorando trascinano in vortici di desolazione che portano ad eliminare le relazioni fondamentali e a finire nell’isolamento.
A fronte di situazioni estremamente cupe ci sono però anche storie che vedono l’aiuto nel dolore e la vicinanza in condizioni di grande difficoltà.
È il caso del bambino rimasto completamente solo al mondo che però ha trascorso una lunga degenza in ospedale in cui ha stabilito forti legami affettivi con i medici e tutto il personale sanitario che sono diventati per lui una sorta di famiglia.